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Durante una escursione con un gruppo di amici, lungo il sentiero del Cervati che dal ponte Inferno porta all’inghiottitoio di Vallivona, ci siamo imbattuti in decine e decine di piantine di asfodelo giallo, pacifiche sentinelle a guardia della stradina pietrosa.
Quei ciuffetti verdi, con il bocciolo appena formato, hanno evocato lontani ricordi, quando i nonni ci raccontavano di quei piatti poveri fatti per lo più con le erbe spontanee che ancora oggi crescono abbondanti nel territorio cilentano.
Subito ci è venuta voglia di riprovare quegli antichi sapori.
Così, accompagnati dal fragore delle bellissime cascate del Bussento, abbiamo raccolto un bel sacchetto di piantine di liempari, come viene chiamato a San Giovanni a Piro l’asfodelo.
Tornati a casa, a nonna Lina, nel vedere il nostro raccolto, subito sono tornate in mente le serate di quand’era bambina passate in armonia con la famiglia davanti al focolare a pulire cesti e cesti di “liempari”. Con gli occhi lucidi, si è messa subito al lavoro:
per il pranzo del giorno dopo frittata e insalata di “liempari”.
Che dire … sapori che la genuinità della terra cilentana e la semplicità della sua cucina rendono unici.

Frittata di “liempari” (frittata di asfodelo selvatico)

Complessità: bassa   Porzioni: 4

 

La frittata di liempari (asfodeli gialli) è un piatto tipico della cucina povera cilentana.
L’asfodelo giallo, infatti, è una pianta spontanea molto diffusa nel territorio cilentano, dal sapore dolce e, per questo, assume svariate denominazioni dialettali.
Cresce dal mare alla montagna fino a 1500 m s.l.m.: negli incolti, nelle garighe, nei pascoli aridi e nei terreni sassosi.
Si raccoglie tra aprile e giugno. E’ comune sul monte Bulgheria e sul monte Cervati.

 

Ingredienti

  • 6 uova
  • Una trentina di piantine di asfodelo

  • 6 uova

  • Sale q. b.

  • Olio d’oliva

  • Eventualmente

    • pepe macinato q. b.

    • formaggio grattuggiato 3 cucchiai

Preparazione

L’asfodelo va raccolto quando comincia a formarsi il bocciolo, prima della fioritura.

Eliminare i ciuffi filiformi dallo stelo conservando di questo solo la parte morbida (che si spezza facilmente piegandola).

Lessare gli steli  in acqua bollente salata per 5 min. Dopo averli scolati per bene, rosolarli in un po’ d’olio in padella.
Tolto l’olio in eccesso, versare nella padella le uova, sbattute a parte in una ciotola insieme, eventualmente, a pepe macinato e formaggio grattugiato.

Cuocere la frittata per 2-3 minuti a fuoco allegro ma non alto, poi coprire la padella con un coperchio e abbassare leggermente la fiamma in modo che anche l’interno della frittata si cuocia in modo uniforme. Quando i lati della frittata cominceranno a diventare ben dorati, girarla con l’aiuto di un coperchio.

 

P.S.: Il bocciolo dell’asfodelo può essere usato nella frittata o per fare delle frittelle con la pastella a base di acqua e farina.
Gli steli, invece, sono ottimi anche all’insalata, conditi con olio e aceto o limone, oppure nei risotti.

 

Frittelle

Ingredienti (per 4 persone)

  • 400 gr di farina

  • 40 bulbi di asfodelo

  • 1 cucchiaino di sale

  • 100 ml di acqua minerale fredda