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Sentiero della Masseta

Scario – Punta Spinosa – Torre Spinosa – Spiaggia della Molara – Grotta dell’acqua

Museo antropologico "open air" della Masseta
  • Difficoltà: T
  • Punto di partenza: Centro di Scario
  • Punto di arrivo: Spiaggia della grotta dell’acqua
  • Lunghezza percorso: 3878 m
  • Tempo medio di percorrenza: 2 h a/r
  • Dislivello max: 89 m
 

La costa della Masseta con i suoi motivi di interesse legati agli scavi archeologici, alle torri costiere, alle tracce dei tanti lavori che vi si svolgevano fino a pochi decenni or sono, può definirsi a tutti gli effetti un museo antropologico a cielo aperto.

Sui suoi sentieri è possibile vivere un bellissimo viaggio a ritroso nel tempo partendo da centomila anni fa, quando l’uomo di neanderthal viveva lungo le nostre coste, per poi arrivare al XVI secolo quando, per difendere le coste cilentane dagli attacchi dei pirati, furono costruite le torri di avvistamento e al XVIII secolo, quando dalle rocce della spiaggia della molara si estraevano le macine da mulino.
E poi i tanti lavori che si facevano lungo la costa e che rappresentavano l’economia reale del territorio cilentano: la raccolta e la lavorazione dell’erba sparta, la produzione del carbone (catuozzi/carbonaie), la produzione della calce (carcare/fornaci per la produzione della calce).
Ed ancora, la grotta della Molara e la grotta dell’acqua aprono una finestra sul fenomeno geologico del carsismo, la rigogliosa macchia mediterranea sulla bellissima flora costiera.

Percorso
Nel centro storico di Scario si prende una strada carrabile, asfaltata per i primi 850 m, che dopo poco diventa sentiero. Continuando, tra la macchia mediterranea, si apre un piccolo belvedere sulla spiaggia del Porticello a strapiombo sulla scogliera Veddonica. Continuando si arriva sul promontorio di Punta Spinosa. Scendendo a sinistra si raggiunge la scogliera da dove si può ammirare la costa della Masseta. Risalendo, precedendo in direzione nord-ovest, si arriva alla Torre Spinosa, muovendosi, invece, verso ovest si procede in direzione della grotta. Più avanti un cartello indica la discesa per la bellissima spiaggia della Molara, fatta di ghiaia e sabbia, impreziosita da rocce che il mare ha scolpito in mille forme e da piccole grotte. Procedendo verso ovest dopo un breve tratto si incontra prima un “catuozzo” (carbonaia), poi una  “carcara” (fornace per la calce) scavata nel terreno, la cui volta è crollata da pochi anni. L’escursione continua tra scorci panoramici sulla costa davvero unici. Superato il vallone del marchese, il sentiero diventa sempre più stretto. Un tornantino fa svoltare a sinistra per arrivare dopo pochi metri alla Grotta dell’acqua dalla cui volta l’acqua, in un lento stillicidio, si raccoglie in una piccola cavità calcarea. All’interno centinaia di stalattiti e stalagmiti ed alcune grosse formazioni calcaree che lasciano ampio spazio alla fantasia. Uscendo dalla grotta, una discesa per niente agevole, che si può affrontare con l’aiuto della vegetazione, porta alla spiaggia.