Menu
Menu

Monte Gelbison

Da Montano Antilia​ al Santuario della Madonna del Monte Sacro

Scario – Punta Spinosa – Torre Spinosa – Spiaggia della Molara – Grotta dell’acqua

  • Difficoltà: EE
  • Punto di partenza: Montano Antilia – Scala Santa
  • Punto di arrivo: Santuario della Madonna del Monte Sacro
  • Lunghezza percorso: 13,6 km
  • Tempo medio di percorrenza: 6 h (solo andata)
  • Quota di partenza: 674 m
  • Quota di arrivo: 1685 m
  • Ascesa tot.: 1240 m
  • Discesa tot.: 234 m
 

Attraversando I tortuosi vicoli del centro storico si giunge alla cappella di Sant’Anna o della Scala Santa. Costruita sul modello della Scala Santa di Roma, al suo interno un ripida con una scalinata costituita da 28 scalini porta all’altare. Chi la percorre, in particolare nei Venerdì di Quaresima e nel Venerdì Santo, guadagna le stesse indulgenze concesse a coloro che visitano la Scala Santa di Roma.

L’escursione inizia proprio dalla cappella della Scala Santa. Il sentiero ci conduce dapprima all’area picnic in località Piano Ceraso (1254 m), poi, continuando lungo il sentiero 513, ci si affaccia sullo straordinario panorama che da un lato ci fa ammirare la vetta del Cervati e dall’altro il golfo di Policastro e Capo Palinuro divisi dal massiccio del Bulgheria. Superate le neviere, costruzioni tipiche delle nostre montagne, frigoriferi dei nostri nonni, si raggiunge prima la località Salve Regina, da dove si comincia a vedere la croce del Santuario della Madonna del Monte Sacro, quindi la “casa della vecchia”, strana conformazione della roccia a mo’ di riparo dove le leggende popolari dicono apparisse un’anziana signora. Continuando si raggiunge il Passo della Beta (1322) dove inizia l’ultimo tratto del sentiero 517 che porta alla vetta del Monte Gelbison.

Qui troviamo il Santuario della Madonna del Monte Sacro, probabilmente sorto su un antico insediamento sacro pagano. Probabilmente gli Enotri eressero un tempio ad una loro divinità, in seguito identificata con Era. Quasi certamente il sito fu conosciuto al tempo dei Saraceni, infatti Gelbison sembra derivare da Gebel-el-son, che in arabo significa monte dell’Idolo.

Dal piazzale antistante il Santuario si può ammirare un panorama straordinario: è possibile vedere tutta la Calabria tirrenica fino alla Sicilia a Sud, mentre a Nord la Costiera Amalfitana e il Vesuvio e nelle giornate estremamente limpide il Mar Ionio ed il Golfo di Taranto.

1241