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Cenobio San Giovanni Battista - San Giovanni a Piro

L’abbadia di San Giovanni Battista è uno dei più importanti monasteri del monachesimo greco nell’Italia meridionale. Qui ebbero origine le vicende che portarono alla nascita del casale di San Giovanni a Piro (480 m s.l.m.). Nel X secolo monaci italo-greci di rito bizantino, detti anche basiliani perché ispirati alla regola di San Basilio Magno, si insediarono nel territorio del monte Bulgheria. Segni della loro presenza sono evidenti nelle grotte degli Eremiti e del Ceraseto poco lontane dall’insediamento monastico che fondarono nel 990. Una leggenda vuole che dalla chiesa i monaci raggiungessero la grotta del Ceraseto attraverso un passaggio sotterraneo per sfuggire agli attacchi dei pirati che riuscivano ad avvistare prontamente dalla vicina torre merlata. Il cenobio fu diretto da illustri personalità come il cardinale Bessarione che chiamò come procuratore, per la direzione e l’amministrazione dell’ente, il celebre umanista Teodoro Gaza di Tessalonica. L’abbadia diventò, così, culla di cultura ed assunse un ruolo fondamentale dal punto di vista religioso, economico e civile per le comunità vicine, con possedimenti che arrivavano fino in Calabria. Intorno ad essa crebbe il villaggio di San Giovanni a Piro, traendone anche il toponimo. “Ab Epiro” indicherebbe, infatti, la provenienza dei monaci dall’Epiro. L’annessione del monastero, nel 1587, alla Cappella Sistina di Santa Maria Maggiore di Roma (detta anche del Santo Presepe) ed il passaggio, alla fine del 1600, della sua giurisdizione ai vescovi della diocesi di Policastro ne determinarono il lento declino.